Mercatino di Natale 2012

Eheheheheheh! Credo che abbiate capito che io tendo a scrivere spesso in ritardo e a dimenticarmi i post che dovrei e vorrei fare; soprattutto credo che abbiate capito che recupero anche fuori stagione.
Quindi con enorme ritardo vi racconto che sotto Natale 2012 ho partecipato alla fiera degli hobbisti nella piazza Ghiaia della mia città.
La Ghiaia era il fu letto del torrente Parma (lo testimonia la presenza delle arcate del ponte romano), ma a seguito di una tremenda alluvione nel 1200 circa, con conseguenza spostamento del torrente stesso, è rimasto ad uso della città. Fu piazza normale con il suo vario mercato di frutta e bestiame e macello pubblico. Ora è un “non so cosa esattamente, ma dovrebbe essere un mercato cittadino”. Infatti una recentissima storia ne ha snaturato la funzione, cercando di rendere elegante e funzionale una piazza che è sempre stata il cuore alimentare e non solo della città, luogo di incontro e di pettegolezzo, luogo di urla e di mercanteggiamento. “Andare in Ghiaia” ha significato andare al mercato a fare la spesa. Ma i banchi non sono chic…e Parma ci tiene ad essere chic, a dimenticare il suo passato anche contadino e di chi si sporcava le mani, anche se quell’epoca era anche quella dei grandi intelletti. Questa però è un’altra storia e vedremo se avrò voglia di raccontarla.
scorcio del mercato e della piazza.
Sì, la copertura è ultramoderna 
(che non c’entra un fico secco con il contesto, copre anche la visione di molte abitazioni)
metallo e plexiglass.
Lasciamo ai posteri i commenti che è meglio.
Torniamo a noi.
Lavorare a maglia mi piace; ho imparato da bambina fra suore e mamma; poi ho lasciato perdere. Negli ultimi anni ho ripreso per tante motivazioni, fra cui anche non perdere l’arte (che ho messo da parte, ma se non la si usa un po’ la si perde!).
Una mia amica (Ilenia di Leggende Segrete) mi ha passato il contatto del Comune e, pagando una cifra assolutamente ridicola di plateatico, ho preso il banchetto per due domeniche: il 16 e il 23 di dicembre.
Siccome non avevo abbastanza oggetti da riempire un banco di tre metri (santi i tavoli prestati da Cinzia!) ho coinvolto Lara e sinceramente sono state due giornate sì freddissime, ma assolutamente divertenti.
Vorrei dire che la crisi si sentiva palpabile anche in quel mercatino, ma preferisco raccontare che abbiamo chiacchierato tanto; conosciuto “vicini di banco” interessanti e divertenti; che ci siamo rifocillate in un bar meraviglioso che faceva i cappelletti a una cifra modica; che abbiamo bevuto the bollente dal termos; e che fare l’ambulante non fa per me, ma occasioni del genere non si devono mollare.
Ah, anche un grazie enorme ai miei zii che sono passati e hanno comprato da noi i regali di Natale.
 
piccola carrellata dei nostri lavori.
Scialli, scaldacollo in lana, pellegrine in lana (io)
Cappelli da gatto in pile (Lara)
Ferma scialli in pasta modellabile (Ilenia)
Gioielli con materiali di recupero, perle (Lara)
Gioielli con bulloni e perle (Lara)
Amigurumi, topi e vermini, in lana (Io)
Presine (Io)
Nodi marinai (Lara)
Scacciapensieri con chiavi (Lara)
Stelline chiudipacco o addobbo natalizio in cotone (Io)
Biglietti di auguri dipinti a mano (Lara)
e infine i meravigliosi alberi di natale di recupero coi giornali! (Lara)
 
 
il nostro banchetto riempito all’inverosimile alla fine.
E Lara in versione “zarina di tutte le Russie”
 perché se vuoi trovare i nostri oggetti li puoi trovare su
Il mio negozio è “Un the con le Parche”
Ilenia che fa da custode e venditrice (potete trovare le sue cose nel suo negozio su etsy ) nel suo doppio banco che condivideva con Krystina di Emporio Stravagante sempre su a little market (impegnata quella domenica in un trasloco).
 Foto ricordo.
 

Secondo regalo di Natale

Ieri sono stata ospite del pranzo sociale dell’Ars Dimicandi.
Una bella giornata, molto tranquilla e costruttiva. Fa sempre bene vedere come si organizzano i gruppi di rievocazione, quali sono i loro livelli di socialità, il loro modo di porsi di fronte ai successi e agli insuccessi. Questo serve a crescere, serve a portare nel proprio gruppo il meglio degli altri, imparando dagli errori altrui.
Comunque, divertente il QUID (noi esterni ci siamo tutti sentiti come a scuola davanti al professore che scorre il registro. Io ero pronta a chiamare la Tregua di Dio! Cavoli sono una “medievalista” in fin dei conti, la storia romana la so ma non in modo dettagliato); e molto carino il regalo dato a tutti i partecipanti.

Purtroppo ho notato che mi manca una cartolina…Tristezza…Mi sta bene, mi era capitata di color verde acido e l’ho voluta sostituire. Ma non ho potuto resistere all’ariete color rosso. In fin dei conti io sono un po’ un caprone!
Grazie Adriana!

Primo regalo di Natale

Sabato sera come al solito cena staff di Seconda Fondazione.
Come al solito chiacchere, risate e un po’ di tranquillità (mi piace questo tipo di routine!).
Alla fine della cena la pesca dei regali di Natale. Meccanismo molto semplice: ogni partecipante alla cena deve portare un regalo, il cui valore può essere anche minimo, ma che deve andare bene a qualunque commensale e soprattutto deve bandire la serietà. E’ valido anche il reciclo di regali orrendi ricevuti in tempi passati.
Io come al solito non ho molta fortuna. Dal tiro dei dadi, alle vincite normali, vedete voi se qua potrei avere qualcosa di ambito. Così per due anni mi sono portata a casa il regalo, che poi puntalmente ho riportato per dare ad esso una nuova casa. Stavolta poteva finire ancora così…se non fosse che un po’ la ruota ha girato dalla mia parte…Vincere delle ciabatte infradito di Hello Kitty, mi ha fatto guadagnare questa meraviglia:

Da bambina avrei pregato in klingon per poter avere una meraviglia del genere, ma non ricordo se c’erano.
Ora posso rimirarmelo, senza problemi.
E’ stato un buon inizio di feste.